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Banda [Dis]Armata – foto di scena
Iaio fa la manutenzione degli strumenti musicali del Quirinale. E’ l’opposto del suo amico Damiano, un uomo pratico e arrabbiato con tutto, che Damiano ammira sconfinatamente per la sua capacità di affrontare la vita a testa alta. E per quella di nascondere agli altri la sedia a ruote su cui si muove.
Tito è cieco. Non vede niente se non quello che gli altri non riescono a vedere. Sarebbe professore di musica, ma il provveditorato ha disposto per lui solo un posto di insegnante di inglese. Vive con sua madre, una donna che combatte una sua battaglia personale a colpi di naftalina contro le tarme. Anche Paolo ha una battaglia in corso: quella per evitare di essere sterminato assieme alle tarme: in una parola, sopravvivere.
Perché un non vedente, un non deambulante e un non pensante si ritrovano un giorno sul cornicione del palazzo presidenziale, con uno striscione che rivendica la dignità dei padri? Cosa li porta a questa clamorosa rivolta contro lo stato, armati solo di strumenti musicali? E perché la polizia li considera al pari di terroristi?
Questa è la storia di tre uomini privi di strumenti.
Assediati da barriere architettoniche e mentali, tentano una disperata insurrezione disarmata. Anzi, disarmante.
Perché siamo tutti bravi a fare le rivoluzioni con la pistola in mano. Ma provateci voi con una tromba.
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